Una pandemia colpisce tutti, nessuno escluso, ma in modi diversi.

E allora noi progettisti, maker e architetti di VAHA stiamo immaginando soluzioni per le diverse categorie, per attenuare sia le problematiche pratiche che quelle emozionali di questo momento. La fabbricazione digitale ci consente di produrre a distanza i vari progetti in breve tempo.

Ci riuniamo in videocall una volta a settimana per confrontarci e sviluppare insieme progetti utili. Se vuoi unirti a noi o hai suggerimenti scrivi a info@vaha.it, ti aspettiamo!

Pensiamo a chi è in prima linea: medici, infermieri, addetti ospedalieri, autisti di ambulanza, e così via.

Pensiamo a chi continua il suo lavoro per assicurarci i beni di prima necessità: camionisti, agricoltori, commessi, produttori alimentari, e tanti altri.

Pensiamo a chi ha dovuto convertire in breve tempo le sue attività lavorative: insegnanti, studenti, liberi professionisti, dipendenti in smart working.

Pensiamo a chi ha avuto una sospensione del lavoro.

Pensiamo ai bambini, troppo piccoli per capire.

Pensiamo agli anziani soli.

Stiamo sviluppando idee pratiche per risolvere alcune problematiche sorte in questa diversa quotidianità, le curiamo dalla progettazione alla produzione pur restando a distanza, e per questo possiamo contare sugli strumenti di comunicazione e di scambio telematici, ma soprattutto sulle caratteristiche intrinseche della fabbricazione digitale, che ci consento di realizzare un prodotto sulla base di dati digitali.

Per capire come orientarci abbiamo osservato i fenomeni emergenti in atto in questo frangente.

In primis c’è il grande movimento dei maker con le innumerevoli soluzioni in ambito sanitario, dalle valvole di congiunzione, alle visiere alle maschere di protezione.

La valvola charlotte progettata e realizzata dai maker per adattare una maschera da sub per scopi medici.

La popolazione reagisce alla mancanza di contatti con gli altri: dai balconi cominciano a nascere prolunghe che diventano tavoli per il pranzo della domenica, si gioca con palla e racchette da una finestra all’altra.

La quarantena spinge a trovare nuove soluzioni di convivialità.

Alcuni gruppi si stanno riunendo in virtuale, per trovare nuovi equilibri lavorativi.

Dai social è evidente il bisogno di ironia, lo leggiamo attraverso il proliferarsi di meme, caricature, commenti memorabili che stemperano la grande pressione psicologica del momento.

Si moltiplicano le offerte di intrattenimento.

Sulla base di queste osservazioni e da alcune riflessioni fatte insieme durante le nostre riunioni, abbiamo raggiunto alcuni obiettivi, sintetizzati qui di seguito:

  • adattare e amplificare la strumentazione e i luoghi di primo soccorso
  • creare protezioni per ridurre il contatto diretto con persone e cose
  • aumentare la connessione alla giusta distanza tra le persone
  • smaltire in modo consono i rifiuti speciali (mascherine e guanti usati)
  • riadattare l’abitazione alle esigenze lavorative
  • amplificare l’uso degli spazi dell’abitazione in relazione con l’esterno: balconi, finestre, giardini.
  • sviluppare attività ricreative consone alla situazione, soprattutto per i bambini e gli anziani

Siamo a lavoro!